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Proposition simple proposta semplice 1[MOZIONE] Realizzazione di opere pubbliche volte al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili attraverso le modalità previste dal Partenariato Pubblico Privato (PPP)

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Abandoned Il y a environ 9 ans: 26 Mar 2015 à 09:15 AM

Generalmente, nel paragrafo: "Problematica" si espone sempre l'oggetto del problema che si vuole far conoscere, per poi definirlo meglio in dettaglio nella SOLUZIONE suddividendolo anche per paragrafi se risulta essere molto lungo. La suddivisione in paragrafi consente anche un mirato intervento come contributi da parte degli altri. Es. una Legge con 3 articoli avranno un paragrafo ciascuno.

E' mia intenzione presentare in consiglio la Realizzazione di opere pubbliche volte al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili attraverso le modalità previste dal Partenariato Pubblico Privato (PPP)

Con il termine Partenariato pubblico privato (di seguito PPP) si definiscono forme di cooperazione tra settore pubblico e settore privato, attraverso le quali le rispettive competenze e risorse si integrano per realizzare e gestire opere infrastrutturali.

Solution 1: TESTO DELLA MOZIONE

MOVIMENTO 5 STELLE TRIESTE

MOZIONE ai sensi dell’art. 69 del “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Trieste”

Oggetto: Realizzazione di opere pubbliche volte al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili attraverso le modalità previste dal Partenariato Pubblico Privato (PPP)

Con il termine Partenariato pubblico privato (di seguito PPP) si definiscono forme di cooperazione tra settore pubblico e settore privato, attraverso le quali le rispettive competenze e risorse si integrano per realizzare e gestire opere infrastrutturali.

La Decisione Eurostat 11 febbraio 2004 riguarda il trattamento contabile, nei conti nazionali, dei contratti sottoscritti dalla Pubblica Amministrazione nel quadro di partenariati con imprese private e specifica l’impatto di tali PPP sul bilancio e sul debito pubblico.

La decisione riguarda il caso di contratti a lungo termine, conclusi tra la Pubblica Amministrazione e un partner privato in settori di attività dove il pubblico è fortemente coinvolto, per la realizzazione di una infrastruttura (asset) in grado di erogare servizi secondo parametri quantitativi e qualitativi stabiliti.

Eurostat propone, in questi casi, che gli assets legati a tali forme di PPP non debbano essere classificati come attivo patrimoniale pubblico, e, pertanto, siano registrati fuori bilancio delle amministrazioni pubbliche (off balance), qualora vengano rispettate le seguenti due condizioni:

- il partner privato si assume il rischio di costruzione;

- il partner privato si assume almeno uno dei due rischi seguenti: quello di disponibilità o quello di domanda.

Questa classificazione ha importanti conseguenze sul deficit e sul debito.

Infatti, in termini generali, se l’asset è classificato nel bilancio dello Stato (on balance), la spesa iniziale in conto capitale per la realizzazione dell’asset stesso dovrà essere registrata come formazione di capitale fisso, con impatto negativo sul deficit/surplus. In corrispondenza di questa spesa, il debito aumenterà.

Nel caso in cui, viceversa, l’asset venga considerato fuori bilancio (off balance), le relative spese in conto capitale, sostenute dal partner privato, non incidono né sul disavanzo né sul debito pubblico.

I rischi presi in considerazione da Eurostat sono, dunque, i seguenti:

a. rischio di costruzione;

b. rischio di disponibilità;

c. rischio di domanda.

Il rischio di costruzione copre eventi quali:

- ritardo nei tempi di consegna;

- non rispetto degli standard di progetto;

- aumento dei costi;

- inconvenienti di tipo tecnico nell’opera;

- mancato completamento dell’opera.

In tutti questi casi l’assunzione del rischio da parte del privato implica che non sono ammessi pagamenti pubblici che non siano correlati alle condizioni prestabilite nel contratto di costruzione dell’opera;

Il rischio di disponibilità è legato alla capacità, da parte del concessionario, di erogare le prestazioni contrattuali pattuite, sia per volume che per standard di qualità. Affinché il rischio sia effettivamente trasferito è necessario che i pagamenti pubblici siano correlati all’effettivo grado di disponibilità fornito dal privato, al loro volume e secondo la qualità predeterminata, in applicazione del principio del take-and-pay.

Ad esempio, l’applicazione di un sistema di pagamenti da parte dell’Ente pubblico concedente del tipo incentives/penalties, che preveda la riduzione dei pagamenti nel caso di prestazioni insufficienti con l’applicazione di opportune penali, è efficace al fine del trasferimento del rischio di disponibilità. Viceversa, pagamenti regolari sotto forma di canoni invariabili non parametrati all’effettivo volume dei servizi prestati non consentono una effettiva assunzione di rischio da parte del partner privato.

Il rischio di domanda, si origina dalla variabilità della domanda che non dipende dalla qualità del servizio prestato dal concessionario dell’infrastruttura. Tale variabilità risulta, invece, dipendente da altri fattori, quali la presenza di alternative più convenienti per gli utenti, il ciclo di business, nuove tendenze del mercato.

Vista la Determinazione ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) n.4 del 22 maggio 2013 “Linee guida sulle operazioni di leasing finanziario e sul contratto di disponibilità” che fornisce chiarimenti interpretativi ed indicazioni operative alle stazioni appaltanti sui principali aspetti dell'iter di affidamento (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10/06/2013);

considerato che il Partenariato Pubblico Privato è regolamentato dall’ Art 3 comma 15-ter del Dlgs 163/2006, questo a sua volta fa riferimento alla Comunicazione Eurostat dell’ 11 Febbraio 2004;

visto che il trasferimento del rischio è oggettivo, nel caso in cui si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni: il privato assume il rischio di costruzione e il rischio di disponibilità o il rischio di domanda; rilevato che in caso di Opere Fredde (scuole, ospedali, strutture sportive, uffici pubblici etc) i rischi trasferiti al privato sono rappresentati dai rischi di progettazione e costruzione e dal rischio di disponibilità; il trasferimento dei rischi di progettazione e costruzione consiste nel fatto che l’operatore privato deve essere responsabile della qualità realizzativa dell’opera secondo gli standard definiti dall’amministrazione oltre che dei costi e dei tempi di edificazione; il trasferimento del rischio di disponibilità consiste nell’accollare al soggetto privato il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera secondo standard e costi già previsti nel progetto a base di gara;

considerati i vincoli di bilancio e di spesa agli enti locali ed ai Comuni derivanti dal Patto di stabilità;

considerato che le diminuite risorse a disposizione del Comune di Trieste dovuta a minori trasferimenti dagli enti sovraordinati (Stato e Regione), vengono in parte coperti con un aumento di imposte ed accise comunali che gravano in modo significativo sulle tasche dei contribuenti triestini;

visto che in particolare la TASI, (Imposta sui servizi indivisibili) od altra analoga che in futuro potrebbe sostituirla va a coprire servizi indivisibili, e che obiettivo di qualunque buon amministratore è quello di minimizzare i costi a carico della collettività a parità di servizio offerto;

chiede al Sindaco ed alla Giunta comunale

di verificare la fattibilità di realizzazione di partenariati pubblico-privato come descritto in premessa allo scopo di realizzare opere di utilità pubblica dando particolare priorità ad interventi che consentano a regime un risparmio economico per l'amministrazione, ed una minore emissione di sostanze nocive per l'ambiente e climalteranti nell'atmosfera con particolare riferimento alla:

– sostituzione dell'intera illuminazione pubblica a carico del comune con luci a led determinando a regime un significativo risparmio a carico della collettività comunale nell'ordine di oltre 4 milioni di euro annui (dati delibera TASI 2014);

– realizzazione di interventi di risparmio energetico e di impianti ad energie rinnovabili su edifici di proprietà comunale come nella direzione normativa di quanto già disposto dal d.lgs 102/2014 e dalla direttiva 2012/27/UE per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica che impone agli Stati membri dell’Unione Europea di procedere alla riqualificazione energetica di almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione;

Paolo Menis

Stefano Patuanelli


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